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Alba

13/08/2020

Alba

Ubicazione

Alba sorge, per gran parte, sulla riva destra del fiume Tanaro, su una vasta conca pianeggiante, a circa 170 metri s.l.m., circondata dalle colline, ricche di vigneti, delle Langhe e del Roero.

Clima

le estati sono calde,  prevalentemente con cielo sereno e gli inverni sono molto freddo e parzialmente nuvolosi. Durante l'anno, la temperatura in genere va da 0 °C a 28 °C ed è raramente inferiore a -4 °C o superiore a 32 °C.

Temperatura

La stagione calda dura 3,2 mesi, dal 6 giugno al 12 settembre, con una temperatura giornaliera massima oltre 24 °C. La stagione fresca dura 3,4 mesi, da 17 novembre a 29 febbraio, con una temperatura massima giornaliera media inferiore a 11 °C.

Storia

Le origini del centro abitato di Alba sono sicuramente pre-romane, probabilmente ligure-celtiche.
Il toponimo è infatti tipico della civiltà ligure e significherebbe "città bianca. Con l'editto del console Gneo Pompeo Strabone e venne battezzata Alba Pompeia,fu inserita nella Regio IX Liguria e ascritta alla Gens Camilia. I diversi ritrovamenti romani dimostrano che nei primi 2 secoli dell'impero Alba costituì una zona di importanza strategica e commerciale, creando strutture urbane di notevole interesse, tra cui l'acquedotto, per convogliare le acque in città, e la rete fognaria per scaricare i reflui nel fiume Tanaro.

L'agricoltura e l'allevamento del bestiame erano le principali attività di una parte importante dell'élite di Alba Pompeia. Lo storico Gaio Plinio Secondo descrive già l'esistenza di una tecnica agricola applicata alla viticoltura, affinata ed evoluta. La città - cinta, all'epoca da grandi mura poligonali - ospitò l'imperatore Augusto in viaggio per le Gallie e diede i natali, nel 126, all'imperatore Pertinace.

L'Alba romana era amministrata in modo autonomo, aveva una propria magistratura, ospitava 5 ordini di persone: i decurioni, i cittadini più facoltosi, gli augustalicavalieri, appaltatori e liberti. Infine la plebe, divisa in collegia di arti e mestieri. Oltre al collegio dei fabbri vi erano i centonari, fabbricanti di lana e stoffe, i dendrogradi, che fornivano legname per le case e le navi. Nei periodi successivi alla dominazione romana vennero costruite le mura medioevali: da quelle gotico-longobarde a quelle post-carolingie; dopo le invasioni ungaro-saracene, nel periodo comunale avvennero altre ristrutturazioni. Il perimetro urbano rimase invariato fino all'epoca moderna. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, nel 490 la città venne saccheggiata dai Burgundi seguiti, nel 640, dai Longobardi di Rotari e dai Franchi di Carlo Magno, che crearono le condizioni per lo sviluppo del feudalesimo.
Le mura medioevali della città rappresentavano un notevole sistema di difesa: costruite su un basamento alto oltre 2 metri, avevano mezzo metro di spessore, erano munite di contrafforti e torrioni, per tutto il loro perimetro erano circondate da un fossato. Le porte della città rispecchiavano le vie di accesso: a nord Porta Tanaro, a sud Porta San Martino, a est Porta del Soccorso o Porta Cherasca, a sud-est Porta San Biagio, a ovest porta Castello. Ogni porta disponeva di una o 2 torri, per il corpo di guardia e per i funzionari addetti alla riscossione dei pedaggi.

Grazie all'espansione territoriale del comune, Alba vide il formarsi di 7 "Camparie" e 6 castelli, costruiti a formare una corona sulle colline adiacenti, con funzioni difensive. A questo periodo risale lo stemma di Alba in cui appare una croce rossa in campo argento. Nel 1259 Alba si alleò con Carlo I d'Angiò, riuscendo a gestire le controversie con la vicina Asti, ma il periodo era denso di rivalità e di mancate promesse, tra le famiglie dei Solari guelfe e ghibelline, che si contendevano il predominio sul territorio.

Asti divenne "il nemico" per antonomasia, interessato a privare Alba del dominio sulla Valle del Tanaro.

Emblema dell'epoca sono le torri, per di più utilizzate a carcere. Alcune di esse, a pianta quadrata, prolungano, nel tempo, il tipico aspetto medioevale della città.

Nel XII secolo divenne comune e aderì alla Lega Lombarda.

La maggior parte delle torri venne demolita nell'800; quella municipale venne abbattuta nel 1864; il materiale venne utilizzato per apportare modifiche all'edificio del Duomo.

Il conflitto tra francesi e spagnoli, nella prima metà del '500, vide Alba teatro di scontri sanguinosi, situazione che si aggravò con l'arrivo in città, nel 1537, di Carlo V. Nel 1559  con la Pace di Cateau-Cambrésis del 1559, Alba venne ceduta ai Gonzaga di Mantova. Morto Francesco IV Gonzaga, il il 23 aprile 1613 Alba venne attaccata da Carlo Emanuele I di Savoia, ma riuscì a espugnarla solo il 1º aprile 1628.

Nel Settecento Alba vide fiorire una serie di attività letterarie e artistiche, tra le quali spicca l'Accademia filarmonico-letteraria, creata dal canonico Odella. Tale associazione poté vantare, nel corso dell'800, l'adesione di personalità illustri, quali Silvio Pellico e Giovanni Prati.

Vennero costruiti anche nuovi edifici: l'ospedale di San Lazzaro, su disegni dell'architteto Di Robilant;, la chiesa dei Santi Cosma e Damiano, ricostruita in base a un progetto del conte Carlo Emanuele Rangone di Montelupo; la chiesa di Santa Maria Maddalena, su disegni del Vittone.

a città conobbe la Rivoluzione francese e fu una delle prime a propugnare la fede giacobina, proclamandosi repubblica e accogliendo l'entrata di Napoleone Bonaparte il 28 aprile 1796.

L'avventura francese fu di breve durata, provocò alcuni lutti, profanazioni di opere d'arte e di edifici storici; per esempio, la chiesa gotica di San Domenico venne convertita in scuderia.

Alla città venne richiesto di contribuire, con 123.000 lire dell'epoca, alle spese militari dei francesi; cifra spropositata, per le finanze della città, per cui Alba inviò 2 ambasciatori a discutere del provvedimento, ma uno fu fucilato. Le predette ordinanze di contribuzione alle spese di mantenimento dell'esercito francese, unite ai saccheggi di opere d'arte, alle violenze fisiche nei confronti della popolazione e, soprattutto, all'introduzione della leva obbligatoria - per i giovani di età superiore ai 19 anni, da arruolare nell'Armata napoleonica esasperarono la popolazione e indussero molti albesi ad abbandonare la città e a confluire nelle formazioni d'insorgenti, cosiddetti barbets, che tentavano di contrastare i soprusi commessi dall'esercito d'oltralpe. La ricostruzione della città, dopo le devastazioni della Rivoluzione francese, fu incominciata da Carlo Felice di Savoia, che portò all'edificazione il Monastero della Maddalena, provvedendo anche alla risistemazione della via che univa Alba con Savona, passando per Cortemilia. L'urbanista e architetto Giorgio Busca[6] fu l'artefice di tale progetto e di una serie di edifici: il Teatro Sociale, Palazzo Miroglio, Via Roma e Piazza Savona. Il Busca ricoprì anche la carica di sindaco, tra 1861 e '65; vide affermarsi la borghesia nascente, i commercianti, tecnici, i professionisti che, dopo il 1848, gradualmente occuparono le cariche pubbliche, dando impulso a numerose forme di Società di Mutuo Soccorso, tra le quali quella che, fondata nel 1851, aggregava artisti e operai. Dopo la prima guerra mondiale, senza entusiasmo la città convisse con il Fascismo, intraprendendo attività fieristiche di successo.

còche - gruppi di giovani - furono iniziatori, in polemica con il Palio di Asti, di una competizione fra asini.

La fiera del Tartufo nacque nel 1929.

Alba, durante la seconda guerra mondiale fu proclamata "repubblica indipendente". Per 23 giorni (dal 10 ottobre al 2 novembre 1944) fu la prima repubblica partigiana costituitasi in Italia, ottenendo una medaglia d'oro al valor militare, per l'intensa attività partigiana, raccontata dallo scrittore Beppe Fenoglio.

Durante la seconda guerra mondiale, nel periodo dell'occupazione tedesca e della Repubblica Sociale Italiana, il maresciallo dei carabinieri di Alba, Carlo Ravera, salvò dalla deportazione numerose famiglie di profughi ebrei.

Riconoscimenti

Alba è tra le Città decorate al valor militare per la guerra di liberazione, per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale, insignita della Medaglia d'oro al valor militare il 12 ottobre 1949.

Il 31 ottobre 2017 Alba è stata riconosciuta dall'UNESCO come Città Creativa per la Gastronomia.

Nel 2009 Alba si è classificata al 1º posto per qualità della vita tra i comuni italiani con una popolazione superiore ai 10 000 abitanti

Monumenti e luoghi d'interesse

Palazzo del Comune

È in Piazza Risorgimento, fulcro storico della città; All'interno, sulle pareti dello scalone principale, alcuni affreschi, provenienti dalla Chiesa di San Domenico, tra cui spiccano una Pietà, risalente a fine '300, e un'Adorazione dei Magi. Nel salone del consiglio vi sono dipinti importanti: una tavola raffigurante la Vergine con il Bambino, di Macrino d'Alba, risalente al 1501; una pala con Madonna e Bambino tra San Giuseppe e Sant'Anna, il Concerto, attribuito a Mattia Preti.

Via Cavour

È una delle principali arterie del centro storico cittadino; conserva un impianto tipicamente medievale. A sinistra, sulla piccola piazza San Francesco, l'ex Palazzo del Tribunale, sede dell'Istituto Magistrale, nel luogo su cui venne eretta la Chiesa di San Francesco. Lungo via Cavour vi sono la Casaforte Riva e la Loggia dei Mercanti, che consta di 3 grandi archi esterni, poggianti poco al di sotto del piano stradale, e di altre arcate minori, che si intravedono nello scantinato.

Via Vittorio Emanuele

Da sempre via principale di Alba; chiamata, dagli albesi, anche Via Maestra; incomincia da piazza Risorgimento e attraversa tutto il centro storico. È espressione di stili architettonici diversi, dal medioevale al liberty. Al n° 11 si trova Casa Fontana, caratterizzata da un fregio rinascimentale in formelle in cotto, che si articola tra il 1º e il 2º piano della facciata: si possono osservare suonatori, dame e cavalieri, che danzano tra ghirlande di fiori. Ci sono anche il Palazzo Serralunga e il Palazzo dei Conti Belli.

Le Torri

Alba era nota come città delle cento torri, tutte costruite nel XIV e XV secolo; ne rimangono poche; fra quelle rimaste, molte sono state abbassate al livello dei tetti o incorporate negli edifici.

In Via Calissano si trova una di queste torri, ora abbassata quasi al livello dei tetti adiacenti: Torre di Casa Chiarlone, con una base che appoggia a livello stradale, adornata con una porta lignea risalente al XVIII secolo.

Nonostante l'aspetto imponente, Palazzo Marro, che si affaccia su Piazza San Giovanni, viene considerata una delle cento torri.

Chiesa di San Giovanni Battista

In questa chiesa sono conservate diverse opere d'arte, tra cui una Madonna con il bambino, risalente al 1377, di Barnaba da Modena;, un'Adorazione, di Macrino d'Alba, del 1508

Chiesa di San Domenico

Sulla piazzetta vicina a Via Calissano vi è la Chiesa di San Domenico, del '200 o '300, i cui restauri sono stati ripresi verso la fine degli anni '70, grazie all'interessamento della "Famija Albèisa", che l'ha riportata agli antichi splendori. La chiesa sebbene sia ancora consacrata e vi venga, sporadicamente, celebrata messa è spesso sede di mostre e concerti.

Chiesa di Santa Caterina

Adiacente alla chiesa di San Domenico; la sua edificazione, in stile barocco, è '700; 

Chiesa di Santa Maria Maddalena

È in via Vittorio Emanuele, per buona parte del '700, utile al Monastero delle domenicane; fu meta di pellegrinaggi di fedeli, che vi si recavano per visitare le spoglie della Beata Margherita di Savoia.

Chiesa dei Santi Cosma e Damiano

È in via Vittorio Emanuele, fu edificata su resti di mura romane; di origine molto antica, viene per la prima volta menzionata in documenti del '200. Nel 1760 venne completamente ricostruita, dalle fondamenta, in stile barocco.

Altri luoghi e monumenti di interesse

Chiesa di San Giuseppe, in via Vernazza.
Il Tempio di San Paolo, sull'omonima piazza, edificato nel 1925, su progetto dell'architetto Giuseppe Gallo; arricchito, negli anni successivi, da un portale in bronzo fuso, opera dello scultore Narciso Cassino.
Chiesa di Cristo Re, costruita nel 1956, per opera dell'architetto Dellapiana, a pianta rettangolare, con unica navata e 2 corridoi laterali.
Santuario di Nostra Signora della Moretta, costruito nel 1905, grazie ai padri giuseppini di Asti, su un sito in cui, in precedenza, era stato edificato un piccolo pilone votivo.

Museo Civico Archeologico e di scienze naturali "Federico Eusebio

è il più importante museo cittadino. Include 2 sezioni, dedicate all'esposizione del patrimonio archeologico del territorio e alla documentazione della sua storia naturale.

Creato su iniziativa di Federico Eusebio - nato ad Alba, da una famiglia originaria di Magliano Alfieri, nel 1897  e istituito nel municipio della città di Alba. Il primo ritrovamento importante a trovare accoglienza, in quel che poi divenne il museo, fu un monumento sepolcrale, dedicato a Didio Vicario, che si aggiunse a un gruppo di oggetti di notevole valore archeologico. Negli anni successivi si aggiunsero 2 collezioni private - la Raccolta Fontana e la Collezione Sotteri - e la serie di reperti preistorici, donati dal Traverso. Nel 1947 venne inaugurata una nuova sede, in un locale del Liceo Ginnasio. Nel 1976 si trasferirono i reperti nella sede definitiva, situata nell'ala ottocentesca di un ex convento del cortile della Maddalena. Sempre nel '76 - anno in cui il museo incominciò a funzionare con criteri moderni - venne aperta al pubblico una sezione dedicata alla storia naturale.

Fra gli oltre 1.000 ritrovamenti archeologici, presenti nel museo, vi sono una grande tomba dell'Età del rame, ritrovata in Corso Europa (III millennio a.C.); un cippo funerario marmoreo, di epoca romana; oltre 1.000 oggetti di uso quotidiano, risalenti all'Età Neolitica. La sezione di scienze naturali del museo è suddivisa in piccole sotto-sezioni, dedicate alla documentazione di geologia, zoologia, botanica. La sezione di scienze naturali del museo è suddivisa in piccole sotto-sezioni, dedicate alla documentazione di geologia, zoologia, botanica. Una sezione antropologica include reperti umani, ritrovati negli scavi archeologici avvenuti nel territorio.

Teatro Sociale "G. Busca

Fu inaugurato nel novembre 1855, su progetto dell'architetto Giorgio Busca. Il Teatro, allora chiamato “Perucca” - attivo con spettacoli di prosa, concerti, opere liriche - fu poi dichiarato “pericoloso” e chiuso definitivamente nel 1933. Solo verso la fine degli anni '60 la struttura viene riconosciuta come “edificio di valore storico” e si ripensa a un suo utilizzo. Nel 1997 sono terminati i lavori di restauro, cosicché il Teatro viene re-inaugurato il 1º ottobre, con un concerto del cantautore astigiano Paolo Conte. I lavori aggiungono alla sala storica, strutturata a "ferro di cavallo", una nuova sala, con struttura "a ventaglio", dalla capienza di 618 posti. Le 2 sale si affacciano sullo stesso palcoscenico, in modo che il Teatro G. Busca, in occasione di eventi speciali, può contare sull'apertura di entrambe le sale, portando così la sua capienza totale a 916 posti.

Università e istruzione

La Scuola enologica di Alba vista dall'edificio universitario.

Ad Alba hanno sede 44 scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, statali, paritarie e non paritarie.

Liceo Classico Giuseppe Govone

Vi ha sede uno dei licei storici italiani, il Liceo Classico "Giuseppe Govone" istituito con deliberazione del 15 febbraio 1882 dal Consiglio Comunale di Alba. Fu frequentato dallo scrittore Beppe Fenoglio, dal progettista Fiat Dante Giacosa e dal chirurgo Achille Mario Dogliotti; vi insegnarono personalità della cultura come Pietro ChiodiLeonardo Cocito, il critico letterario Giuseppe Petronio.

Scuola enologica di Alba

Ad Alba è presente una delle 11 Scuole Enologiche italiane, fondata nel 1881: l'Istituto Tecnico Agrario "Umberto I". Nel complesso della Scuola enologica vi è la sede del corso di laurea in Viticoltura ed Enologia dell'Università degli Studi di Torino; i laboratori chimici, enologici e microbiologici sia dell'Istituto sia universitari.

In città esiste un centro di formazione professionale, "Apro formazione professionale", fondato nel 1958, da mons. Giovanni Battista Gianolio.

Biblioteche

Biblioteca civica Giovanni Ferrero, fondata nel 1960

Biblioteca diocesana, fondata nel 1656

Cucina

Numerosi sono i piatti in cui è presente il tartufo bianco di Alba;

Tra le altre ricette si possono ricordare il brasato al barolo e il vitello tonnato, Il carpaccio di carne cruda detto carne all'albese.

Tra i dolci troviamo le pesche ripiene, la torta di nocciole delle Langhe, le paste di meliga, il 'bunèt'.

Eventi

Feste Fiorite; dal 2005 si svolgono, ogni anno, nell'ultimo fine settimana di maggio, nella Piazza del Duomo di Alba. Oltre al Mercatino Aleramico, che propone prodotti enogastronomici del territorio, si tengono concerti, spettacoli di danza e di teatro.

Alba Music Festival, Italy&USA, Alba Music Festival; dal 2004 si svolge, in 2 settimane, tra maggio e giugno e in 3 settimane tra fine luglio e inizio agosto. Oltre 50 concerti con solisti, orchestre, recital, musicisti, seminari, work-shop e altro.

Fiera del Tartufo Bianco; si svolge, ogni anno, in ottobre; è organizzata dall'Ente Fiera di Alba. Nata come manifestazione collaterale alla Festa della Vendemmia, nel 1928 la Fiera del Tartufo d'Alba ha assunto, nel tempo, la fisionomia di grande evento, di portata nazionale. Ogni anno gli organizzatori della Fiera donano il migliore esemplare di tartufo a un personaggio famoso, invitato sul posto. Tra gli ospiti della Fiera Joe DiMaggioAlfred HitchcockFārūq I d'EgittoUgo TognazziAlain DelonGérard DepardieuGianfranco Fini. Nel 2007 la manifestazione ha ottenuto il titolo di Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba. Collateralmente alla Fiera si svolgono, in vari punti della città, numerosi eventi culturali e spettacolari.

Il Palio degli Asini e Giostra delle Cento Torri, la prima domenica di ottobre.

La fiera d'ottobre è una rassegna di tutto quello che Alba offre.

la manifestazione primaverile 'Vinum' .

Ad Alba si tengono mostre ed esposizioni, al Palazzo Mostre e Congressi.

Agricoltura

Notevole rilevanza ha il settore vitivinicolo: nella zona di Alba sono presenti ben 290 aziende che coltivano una superficie di 700 ettari di terreno.

I vini albesi si dividono in:

Alba è inoltre famosa in tutto il mondo per i suoi tartufi bianchi e vi si svolge l'annuale Fiera del Tartufo.

Industria

Tra le principali industrie presenti nel territorio albese vi sono:

- la Ferrero, una delle più importanti aziende dolciarie al mondo;

- la Mondo, specializzata in pavimentazioni sportive, civili e in giocattoli.

- TCN GROUP nel settore del meccano tessile e della meccanica di precisione.

Ad Alba ha inoltre sede la banca di credito cooperativo più grande d'Italia per numero di soci - la Banca d'Alba - e la catena di distribuzione alimentare internazionale Eataly. Vi è stata inoltre fondata la UniEuro, catena di negozi specializzati in prodotti di informatica, telefonia ed elettrodomestici.

Sport

Calcio

La principale squadra di calcio della città è l'Associazione Sportiva Albese Calcio; l'altra squadra di calcio della città è G.S.R. Ferrero A.S.D. (milita nel girone G piemontese e valdostano di 2ª Categoria).

Altra importante squadra di Alba era la A.S.D. Femminile Alba; nel 2011 ha vinto le Olimpiadi delle Città Gemelle, nel 2013 ha conquistato il proprio posto in serie B. La società si è sciolta nel luglio 2015; attualmente l'unica squadra femminile di Alba è la A.S.D Futura Langhe di Alba, creata il 14 luglio 2015.

Scuole Calcio:

ACCADEMIA CALCIO ALBA
Sport Insieme Alba
SGA - SETTORE GIOVANILE ALBA - CORNELIANO ROERO CALCIO
Asd Albese Calcio
CSI - Centro Sportivo Italiano - Comitato di alba
Village + Sport
Centro Sportivo San Cassiano – LiSport
GS San Cassiano

Basket

La societa’ Olimpo Basket nel 1957 fu fondata ad Alba, quando i fratelli Luciano e Beppe Teodoro rientrarono dall’Argentina, dove la famiglia era emigrataA Buenos Aires, dove avevano vissuto per tanti anni, i due albesi avevano praticato uno sport ancora non molto conosciuto nella nostra zona, la pallacanestro. Attualmente milita in serie B.

Pallavolo

La Pallavolo Alba, Volley Alba, nasce negli anni 1969/1970 grazie a Don Piero Tibaldi responsabile del CSI di Alba. Attualmente milita in serie C.
Libellula Volley, il Consorzio Libellula Volley, struttura nata nel luglio 2017, è un progetto di cultura sportiva con l’obiettivo di ricercare l’eccellenza nell’insegnamento della pallavolo e della sportività.

Tennis

Tennis Club Alba S.P.A.
GSR Ferrero ASD
Centro Sportivo San Cassiano – LiSport.

Nuoto

Centro Sportivo Roero
Centro Sportivo San Cassiano – LiSport

Sport da Contatto

Boxe
K-1
Kickboxing 
Brazilian Jiujitsu
presso : Functional Gym Tel: 366 5910316

Distanze punti d’interesse

Mare: 110 Km
Piste da Sci: 75 Km
Torino: 65 Km

Milano: 154 Km
Aeroporto Torino: 95 Km
Aeroporto Cuneo: 48 Km
Porto Savona: 110 Km
Porto Genova: 150 Km
Lago Maggiore: 205 Km

 

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